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× Titolo delitto e castigo
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× Data 1994

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Delitto e castigo
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Dostoevskij, Fëdor - Guercetti Emanuela

Delitto e castigo

Einaudi, 24/09/2013

Abstract: Leggi un estratto *** Delitto e castigo, per molti il capolavoro di Dostoevskij, nasce nel 1865, uno degli anni piú critici dell'esistenza sempre travagliata del suo autore. Colpito da gravi lutti (la morte della prima moglie e del fratello), travolto dal fallimento della rivista "Epocha" e sommerso dai debiti, Dostoevskij fugge all'estero, dove perde nuovamente al gioco. Ma intanto concepisce un nuovo progetto letterario, "il resoconto psicologico di un delitto", che sottopone all'editore Katkov per la rivista "Russkij Vestnik". Qui il romanzo uscirà, a puntate, dal gennaio al dicembre del 1866. Il progetto iniziale di una "confessione" in prima persona, secondo il modello delle Memorie del sottosuolo, si trasforma accogliendo altre voci, si articola e si amplia inglobando un'idea precedente, quella di un romanzo sociale sulla piaga dell'alcolismo che doveva intitolarsi Gli ubriaconi. Cosí la storia dell'alcolizzato Marmeladov e della sua sventurata famiglia s'intreccia con la vicenda di Raskol'nikov, il giovane che uccide per un'idea, per affermare la propria libertà e la propria superiorità sugli uomini comuni e la loro morale. Perché se può servire a salvare la vita propria e altrui, se il gesto può andare a beneficio di tutta l'umanità, è davvero un delitto eliminare una vecchia strozzina, stupida e cattiva, non un essere umano ma un insetto dannoso, un pidocchio? Una volta compiuto l'omicidio, tuttavia, Raskol'nikov si scopre governato non già dalla logica, ma dal caso, dalla malattia, dall'irrazionale che affiora nei sogni e negli impulsi autodistruttivi, dalla sensazione angosciosa di essersi irrimediabilmente escluso, estraniato dalla comunità dei suoi simili. Nei suoi allucinati vagabondaggi, percorre una Pietroburgo afosa e opprimente, una città-incubo popolata da reietti, da carnefici e vittime con cui è costretto a scontrarsi e a dialogare. E a fargli intravedere una via d'uscita sono proprio gli incontri con portatori di idee diverse, soprattutto l'intelligente investigatore Porfirij, convinto della possibilità della salvezza attraverso la sofferenza, e Sonja, la timida prostituta che crede nel messaggio evangelico.

Delitto e castigo / Fëdor Dostoevskij ; traduzione e cura di Damiano Rebecchini
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Libri Moderni

Dostoevskij, Fëdor Mihajlovič

Delitto e castigo / Fëdor Dostoevskij ; traduzione e cura di Damiano Rebecchini

Milano : Feltrinelli, 2013

Universale Economica Feltrinelli ; 61 - Universale economica Feltrinelli. I classici

Abstract: Ci sono romanzi che non avrebbero bisogno di introduzioni. Appena iniziamo a leggerli, sin dalle prime pagine ci proiettano in una vita per noi impensabile pochi istanti prima, nella quale tuttavia ci orientiamo a meraviglia. [...] Delitto e castigo è uno di questi romanzi, un'opera di bruciante attualità, nella quale Dostoevskij ha saputo cogliere a partire dalla sua epoca l'eco di voci remote nella nostra cultura e oggi più che mai vibranti. Leggendo questo romanzo ti viene subito in mente lo sguardo vuoto e spento di tanti 'eroi' della nostra cronaca nera, ti risuona nella testa la voce minacciosa del Dio della Genesi che grida a Caino: Caino, che hai fatto? Ora tu sei maledetto dalla terra, sarai errante e vagabondo. E ti chiedi: e se fossi stato io? (dalla prefazione di Damiano Rebecchini). Un romanzo decisivo per la successiva narrativa novecentesca, per lo scavo psicologico dei personaggi e la ferocia dell'analisi emotiva. In una nuova traduzione, l'immortale storia di sofferenza e salvazione diventata uno dei classici più amati e influenti di tutti i tempi (e di tutte le letterature).

Delitto e castigo : romanzo in sei parti e un epilogo / Fëdor Dostoevskij ; traduzione di Emanuela Guercetti
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Libri Moderni

Dostoevskij, Fëdor Mihajlovič

Delitto e castigo : romanzo in sei parti e un epilogo / Fëdor Dostoevskij ; traduzione di Emanuela Guercetti

Torino : Einaudi, 2013

Abstract: Delitto e castigo, per molti il capolavoro di Dostoevskij, nasce nel 1865, uno degli anni più critici dell'esistenza sempre travagliata del suo autore. Colpito da gravi lutti (la morte della prima moglie e del fratello), travolto dal fallimento della rivista Epocha e sommerso dai debiti, Dostoevskij fugge all'estero, dove perde nuovamente al gioco. Ma intanto concepisce un nuovo progetto letterario, il resoconto psicologico di un delitto, che sottopone all'editore Katkov per la rivista Russkij Vestnik. Qui il romanzo uscirà, a puntate, dal gennaio al dicembre del 1866. Il progetto iniziale di una confessione in prima persona, secondo il modello delle Memorie del sottosuolo, si trasforma accogliendo altre voci, si articola e si amplia inglobando un'idea precedente, quella di un romanzo sociale sulla piaga dell'alcolismo che doveva intitolarsi Gli ubriaconi. Così la storia dell'alcolizzato Marmeladov e della sua sventurata famiglia s'intreccia con la vicenda di Raskol'nikov, il giovane che uccide per un'idea, per affermare la propria libertà e la propria superiorità sugli uomini comuni e la loro morale. Perché se può servire a salvare la vita propria e altrui, se il gesto può andare a beneficio di tutta l'umanità, è davvero un delitto eliminare una vecchia strozzina, stupida e cattiva, non un essere umano ma un insetto dannoso, un pidocchio? Edizione in nuova traduzione.