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× Data 2013
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× Materiale A stampa
× Nomi Dostoevskij, Fëdor Mihajlovič

Trovati 14 documenti.

Povera gente
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Dostoevskij, Fëdor

Povera gente

BUR, 10/07/2013

Abstract: Opera prima del grande narratore russo, Povera gente è un romanzo epistolare, che ha segnato l'inizio della carriera di Dostoevskij e ne ha reso subito celebre il nome. Due giovani si scrivono, si raccontano le loro piccole vicende quotidiane, le loro speranze, i loro sogni. Nasce così un amore che potrebbe aprire a entrambi la via della felicità, ma la loro miseria è tale che la ragazza deciderà di sposare un uomo non più giovane ma ricco, nella folle speranza di poter aiutare il suo infelice amico. Romanzo d'esordio in cui Dostoevskij esalta la potenza creatrice dei contrasti, della lotta eterna fra tenebra e luce, scoprendo negli strati più bassi della società, della vita, una bellezza nuova e misteriosa, una verità profonda ed eterna.

Le notti bianche
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Dostoevskij, Fëdor

Le notti bianche

BUR, 18/09/2013

Abstract: "Un intero minuto di beatitudine": così il Sognatore -protagonista e narratore di questo racconto- riassume la fulminea, inaspettata esperienza del suo incontro con Nàstenka. Prima e dopo, per questo "buffo signore" è un abisso di solitudine; infatti il sognatore, che "non è un uomo, ma piuttosto un essere di genere neutro" , appartiene a una categoria che vive separata dal mondo abitando di preferenza i più squallidi tuguri.

L'idiota
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Dostoevskij, Fëdor

L'idiota

BUR, 30/10/2013

Abstract: Il principe Myškin, dopo gli anni trascorsi in una clinica svizzera, rientra in Russia. Sul treno che lo porta a Pietroburgo, conosce il rozzo Rogožin. Questi, invaghitosi della splendida Nastas'ja Filippovna, cerca di conquistarla col denaro appena ereditato. La giovane, sedotta in passato dal suo tutore e tormentata dal suo stato di donna "perduta", è oggetto delle ambivalenti attenzioni di tutti, compresa Aglaja, avvenente ragazza da marito, altrettanto insofferente del suo ruolo. Myškin, grazie alla sua anomala ingenuità e alla disarmante mitezza, le conquista entrambe, divenendo oggetto di contesa. Egli, tuttavia, pare ossessionato soprattutto da Rogožin, a cui lo vincola uno strano sentimento.Le relazioni paradossali che si intrecciano nel romanzo costituiscono uno spettacolare affresco della complessità e incongruenza dei comportamenti umani.

Memorie del sottosuolo
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Dostoevskij, Fëdor - P., Nori

Memorie del sottosuolo

Voland, 10/05/2013

Abstract: "La poesia, credo, forse mi sbaglio, non sono un esperto, la poesia è come la musica, è il pathos, e questo libro, sia nel primo che nel secondo capitolo (un terzo capitolo che evidentemente c'era nella prima stesura si dev'essere perso per strada, chissà dove, non sono un esperto non posso saperlo), è pieno, di musica e di pathos. Vi consiglio, se posso dar dei consigli, e se ne avete voglia, di leggerlo ad alta voce. Credo che cambi. Ci son delle pagine che non si riescono a leggere senza accelerare, ci son delle pagine in cui manca il fiato." (Paolo Nori)

Le notti bianche. Testo russo a fronte
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Dostoevskij, Fëdor - Gigante, Giulia

Le notti bianche. Testo russo a fronte

Einaudi, 02/07/2013

Abstract: Il sognatore delle Notti bianche è "una natura particolare", un idealista che passa come un'ombra ai margini della realtà, lontano dalla grettezza del mondo. Perso negli ideali di una fervida immaginazione e immerso in uno sciame di fantasticherie, il giovane vagabonda nelle evanescenti notti pietroburghesi in penosa solitudine. Un isolamento che sarà dissipato solo dall'incontro con un'altra insonne, notturna creatura che gli regalerà il sogno di un'avventura meravigliosa.

Delitto e castigo
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Dostoevskij, Fëdor - Guercetti Emanuela

Delitto e castigo

Einaudi, 24/09/2013

Abstract: Leggi un estratto *** Delitto e castigo, per molti il capolavoro di Dostoevskij, nasce nel 1865, uno degli anni piú critici dell'esistenza sempre travagliata del suo autore. Colpito da gravi lutti (la morte della prima moglie e del fratello), travolto dal fallimento della rivista "Epocha" e sommerso dai debiti, Dostoevskij fugge all'estero, dove perde nuovamente al gioco. Ma intanto concepisce un nuovo progetto letterario, "il resoconto psicologico di un delitto", che sottopone all'editore Katkov per la rivista "Russkij Vestnik". Qui il romanzo uscirà, a puntate, dal gennaio al dicembre del 1866. Il progetto iniziale di una "confessione" in prima persona, secondo il modello delle Memorie del sottosuolo, si trasforma accogliendo altre voci, si articola e si amplia inglobando un'idea precedente, quella di un romanzo sociale sulla piaga dell'alcolismo che doveva intitolarsi Gli ubriaconi. Cosí la storia dell'alcolizzato Marmeladov e della sua sventurata famiglia s'intreccia con la vicenda di Raskol'nikov, il giovane che uccide per un'idea, per affermare la propria libertà e la propria superiorità sugli uomini comuni e la loro morale. Perché se può servire a salvare la vita propria e altrui, se il gesto può andare a beneficio di tutta l'umanità, è davvero un delitto eliminare una vecchia strozzina, stupida e cattiva, non un essere umano ma un insetto dannoso, un pidocchio? Una volta compiuto l'omicidio, tuttavia, Raskol'nikov si scopre governato non già dalla logica, ma dal caso, dalla malattia, dall'irrazionale che affiora nei sogni e negli impulsi autodistruttivi, dalla sensazione angosciosa di essersi irrimediabilmente escluso, estraniato dalla comunità dei suoi simili. Nei suoi allucinati vagabondaggi, percorre una Pietroburgo afosa e opprimente, una città-incubo popolata da reietti, da carnefici e vittime con cui è costretto a scontrarsi e a dialogare. E a fargli intravedere una via d'uscita sono proprio gli incontri con portatori di idee diverse, soprattutto l'intelligente investigatore Porfirij, convinto della possibilità della salvezza attraverso la sofferenza, e Sonja, la timida prostituta che crede nel messaggio evangelico.

L'eterno marito
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Dostoevskij, Fëdor - Coïsson, Clara

L'eterno marito

Einaudi, 10/12/2013

Abstract: "Questo romanzo breve racconta la crisi dei quarant'anni di un facoltoso, ozioso e mondano proprietario terriero di nome Velchanicov. Pur essendo un "omone" sta attraversando un periodo di profondo malessere. Soffre d'insonnia, è angosciato da un vago senso di colpa, ha perfino delle allucinazioni o per lo meno crede di averle. Un uomo con un nastro nero di lutto sul cappello lo segue, lo pedina, lo sorveglia. Ma ad un tratto Velchanicov scopre che non si tratta di un'allucinazione bensí di una persona reale. E Pavel Pavlovic?, l'eterno marito, non può sapere che la moglie l'ha tradito con lui. Ma allora perché tanta ambiguità? Cosí comincia un rapporto bizzarro simile a un duello portato avanti da due schermitori abili e accaniti...". Alberto Moravia

Memorie del sottosuolo
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Dostoevskij, Fëdor - Polledro, Alfredo

Memorie del sottosuolo

Einaudi, 22/10/2013

Abstract: Memorie del sottosuolo (1864) è il libro che annuncia i capolavori della maturità (Delitto e castigo uscirà appena due anni dopo). Già inconfondibilmente dostoevskiana è la voce che procede allo scandaglio dell'animo umano senza risparmiarsi nulla e senza indietreggiare davanti alle verità piú amare. Con i suoi tratti ampiamenti autobiografici, il protagonista delle memorie è un uomo timido, senza risorse e protezioni, che la brutalità della vita sociale respinge nel sottosuolo, e a cui non resta che cercare uno sfogo provvisorio tormentando chi sta ancora piú in basso di lui: Liza, misera prostituta alle prime armi, incontrata in una sera di neve bagnata.

Ricordi dal sottosuolo
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Dostoevskij, Fëdor - Pacini, Gianlorenzo

Ricordi dal sottosuolo

Feltrinelli Editore, 05/06/2013

Abstract: Uscito a puntate, nel 1865, sulla rivista 'Epocha' (Epoca), 'Rcordi dal sottosuolo', scritto sotto forma di un monologo-confessione, è uno dei più terribili e impietosi viaggi all'interno della coscienza umana della letteratura europea. Il protagonista è un ipocondriaco che vive ai margini della società, scrutandola (e scrutandosi) con odio e sospetto. E' il romanzo della svolta artistica e filosofica dello scrittore russo. Come scrive Pacini nella sua 'Introduzione', in questo romanzo 'Dostoevskij ha individuato e descritto il nemico da combattere: quel sottosuolo che è la quintessenza di ciò che chiude l'uomo nel cerchio dell'odio e della lotta, che lo fa arroccare su stesso, condannandolo a macerarsi nella solitudine e nella disperazione. Da questo momento la sua vita come romanziere è definitivamente segnata, ed egli la perseguirà convinto che sia l'unica via praticabile, quella che conduce verso l'amore e verso Cristo'.

L'adolescente
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Dostoevskij, Fëdor - Amendola Kühn, Eva

L'adolescente

Einaudi, 10/12/2013

Abstract: "Sin dalle prime pagine si ha l'impressione di essere entrati nel vivo di una "cronaca di famiglia", ma di una cronaca estremamente diversa da quelle pacate e armoniose di Tolstoj. Alla dignità idealizzata, alla saldezza morale delle stirpi tolstojane, Dostoevskij oppone l'immagine d'una famiglia sconnessa, sdrucita, in rovina. E, ispirandosi alle rubriche dei giornali, nelle vicende di questa famiglia rispecchia gli intrighi di una società avida e iniqua, che per la brama di denaro non esita a far comunella con spavaldi avventurieri. Confessione autobiografica di un giovane ventenne, L'adolescente si snoda in una vertiginosa sequenza di fatti, in un turbine di avvenimenti ancor piú intensi e assurdi che quelli dei Demoni. Come sempre in Dostoevskij, una minuziosa ricerca interiore sottende lo sviluppo esterno degli avvenimenti. In accese tirate, in monologhi, in controversie drammatiche, egli rende il travaglio, le continue oscillazioni psicologiche dei personaggi". Angelo Maria Ripellino

Memorie di una casa morta
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Dostoevskij, Fëdor - Bazzarelli, Eridano - Polledro, Alfredo

Memorie di una casa morta

BUR, 27/08/2013

Abstract: Il 22 dicembre 1849 Dostoevskij, accusato di far parte di una società segreta sovversiva, stava per essere fucilato per ordine dello zar. All'ultimo momento la pena fu commutata in quattro anni di lavori forzati, da scontare in Siberia. Profondamente segnato nel corpo e nello spirito dalla deportazione, Dostoevskij rievocò gli anni di prigionia nelle Memorie di una casa morta (1861). Specchio artisticamente fedele della sua terribile esperienza e allo stesso tempo originale e potente opera d'arte, le Memorie segnano l'inizio della spietata indagine nelle tenebre dell'anima umana che porterà Dostoevskij, di lì a pochi anni, a scrivere capolavori assoluti come Delitto e castigo e I fratelli Karamazov. Il romanzo è preceduto dall'introduzione di Eridano Bazzarelli.

L'idiota
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Dostoevskij, Fëdor - Strada, Vittorio - Polledro, Alfredo

L'idiota

Einaudi, 19/11/2013

Abstract: Il principe Myskin, ultimo erede di una grande famiglia, decaduta, è una creatura spiritualmente superiore, la cui "idiozia" consiste in un'assoluta mancanza di volontà e in una fede assoluta negli altri. Dopo un lungo soggiorno in Svizzera, al ritorno in patria si trova coinvolto in un vortice di storie d'amore vissute con passione torbida e violenta e che hanno come protagonisti il giovane Rogozin, la bellissima Nastasja e l'aristocratica Aglaja. Un'intricatissima sequenza di avvenimenti, raccontati con ritmo incalzante, in cui sfocia un'immensa mole di materiale: da Cristo alla cronaca giudiziaria russa, dall'Apocalisse alla polemica con il socialismo.

I demoni
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Dostoevskij, Fëdor - Pareyson, Luigi - Polledro, Alfredo

I demoni

Einaudi, 10/12/2013

Abstract: Pëtr Verchovenskij è il capo di un'organizzazione nichilista, e con ammirata sottomissione offre il frutto della propria attività rivoluzionaria al demoniaco Stavrogin. Quando viene ucciso Satov, un ex seguace convertitosi alla fede ortodossa, Pëtr obbliga Kirillov ad autodenunciarsi, prima del suicidio. Seguono altri delitti in apparenza privi di motivo e solo la fine di Stavrogin, trovato impiccato nel suo appartamento, sembra porre termine all'azione di questi "demonî". Un romanzo polifonico, in cui i personaggi rivelano tutte le contraddizioni di una società apparentemente colta e liberale.

I magnifici 7 capolavori della letteratura russa. Ediz. integrale
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Bulgakov, Michail A. - Dostoevskij, Fëdor Michajlovič - Gogol', Nikolaj Vasil'evič - Puškin, Aleksandr Sergeevič - Salamov - Tolstoj, Lev Nikolaevič - Turgenev

I magnifici 7 capolavori della letteratura russa. Ediz. integrale

Newton Compton Editori, 30/05/2013

Abstract: PUŠKIN, La figlia del capitanoGOGOL', I racconti degli arabeschi, Il naso e Il cappottoTURGENEV, Un nido di nobiliDOSTOEVSKIJ, Le notti biancheTOLSTOJ, Anna KareninaBULGAKOV, Cuore di caneŠALAMOV, I racconti della KolymaEdizioni integraliSette giganti, interpreti e testimoni della storia del loro grande paese. Seguendo le vicende del contrastato amore tra Pëtr Grinëv e Maša Mironova, sullo sfondo di una Russia attraversata dalla rivolta dei cosacchi, Puškin porta a compimento la propria tormentosa interrogazione sul potere russo iniziata con la tragedia Boris Godunov. La vena ironica e surreale è invece più congeniale a Gogol', la cui straordinaria capacità inventiva dà vita a un universo vario e multiforme di personaggi gretti e meschini o di ingenui manipolati cinicamente, protagonisti di vicende al limite del nonsenso, narrate con stile originale, come in questi Racconti degli arabeschi e soprattutto ne Il naso e ne Il cappotto. Con Turgenev e il suo Nido di nobili entriamo in quel periodo della storia russa in cui cominciavano a germogliare i semi di grandi stravolgimenti sociali e filosofici. Le notti bianche di Dostoevskij si situa nel periodo definito "romantico" dello scrittore, uno dei più grandi di tutti i tempi; il suo eroe è qui il sognatore, nella cui piatta esistenza piomba per un breve attimo la giovane Nasten'ka, simbolo del pulsare delle emozioni. Anche Anna Karenina, l'eroina dell'omonimo romanzo di Tolstoj, è alla ricerca delle emozioni potenti che rendono la vita degna di essere vissuta, e che lei ha perduto nella piattezza quotidiana di un matrimonio senza amore né passione. Una splendida figura di donna che non possiamo fare a meno di amare. Protagonista del racconto di Bulgakov è invece un cane sottoposto a un trapianto di organi umani: attraverso il paradosso e l'assurdo esplode, con scrittura graffiante e ironica fantasia, tutta la godibilissima capacità di satira sociale di uno scrittore le cui opere furono vietate in patria durante il periodo staliniano. Non la censura, ma addirittura l'internamento in un lager fu il prezzo pagato da Varlam Šalamov alla dittatura staliniana: degli anni trascorsi come "traditore del popolo" in quell'immenso "crematorio bianco" che è la Kolyma, estremo Nord-est siberiano, lo scrittore ci ha lasciato una commovente testimonianza nei suoi celebri Racconti della Kolyma.