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× Nomi DI PAOLA, Costantino
× Materiale A stampa
× Data 2008

Trovati 81 documenti.

Stalingrad [DVD] / un film di Fedor Bondarchuk
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Videoregistrazioni: DVD

BONDARCHUK, Fedor

Stalingrad [DVD] / un film di Fedor Bondarchuk

[S.l.] : Sony Pictures Home Entertainment, 2014

Abstract: Seconda Guerra Mondiale. Stalingrado. Un piccolo gruppo di soldati russi combatte strenuamente per non perdere - in una città già devastata dai nazisti - il controllo di un edificio di enorme importanza strategica. Lì, il loro destino si intreccerà con quello di una donna che vive proprio in quel palazzo.

Il giocatore
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Dostoevskij, Fëdor

Il giocatore

BUR, 02/11/2011

Abstract: l Giocatore, indimenticabile romanzo breve o racconto lungo, venne dettato da Dostoevskij ad Anna Snitkina perché gli mancava il tempo per scriverlo. È la storia di un progressivo, inarrestabile impoverimento, non solo economico, ma anche, o innanzitutto, morale. Eppure, narrata con una certa dose di umorismo, si legge d'un fiato. E si fatica a credere che d'un fiato sia stata dettata. Dostoevskij, che guarì solo molto tempo dopo dal vizio del gioco, ebbe comunque l'accortezza di sposarsi la stenografa. - Giuseppe Culicchia

Povera gente
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Dostoevskij, Fëdor

Povera gente

BUR, 10/07/2013

Abstract: Opera prima del grande narratore russo, Povera gente è un romanzo epistolare, che ha segnato l'inizio della carriera di Dostoevskij e ne ha reso subito celebre il nome. Due giovani si scrivono, si raccontano le loro piccole vicende quotidiane, le loro speranze, i loro sogni. Nasce così un amore che potrebbe aprire a entrambi la via della felicità, ma la loro miseria è tale che la ragazza deciderà di sposare un uomo non più giovane ma ricco, nella folle speranza di poter aiutare il suo infelice amico. Romanzo d'esordio in cui Dostoevskij esalta la potenza creatrice dei contrasti, della lotta eterna fra tenebra e luce, scoprendo negli strati più bassi della società, della vita, una bellezza nuova e misteriosa, una verità profonda ed eterna.

Le notti bianche
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Dostoevskij, Fëdor

Le notti bianche

BUR, 18/09/2013

Abstract: "Un intero minuto di beatitudine": così il Sognatore -protagonista e narratore di questo racconto- riassume la fulminea, inaspettata esperienza del suo incontro con Nàstenka. Prima e dopo, per questo "buffo signore" è un abisso di solitudine; infatti il sognatore, che "non è un uomo, ma piuttosto un essere di genere neutro" , appartiene a una categoria che vive separata dal mondo abitando di preferenza i più squallidi tuguri.

L'idiota
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Dostoevskij, Fëdor

L'idiota

BUR, 30/10/2013

Abstract: Il principe Myškin, dopo gli anni trascorsi in una clinica svizzera, rientra in Russia. Sul treno che lo porta a Pietroburgo, conosce il rozzo Rogožin. Questi, invaghitosi della splendida Nastas'ja Filippovna, cerca di conquistarla col denaro appena ereditato. La giovane, sedotta in passato dal suo tutore e tormentata dal suo stato di donna "perduta", è oggetto delle ambivalenti attenzioni di tutti, compresa Aglaja, avvenente ragazza da marito, altrettanto insofferente del suo ruolo. Myškin, grazie alla sua anomala ingenuità e alla disarmante mitezza, le conquista entrambe, divenendo oggetto di contesa. Egli, tuttavia, pare ossessionato soprattutto da Rogožin, a cui lo vincola uno strano sentimento.Le relazioni paradossali che si intrecciano nel romanzo costituiscono uno spettacolare affresco della complessità e incongruenza dei comportamenti umani.

I demoni
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Dostoevskij, Fëdor

I demoni

Feltrinelli Editore, 18/10/2010

Abstract: "Ma chi sono questi uomini, chi sono i 'demoni'? I demoni sono anzitutto 'uomini d'idea', come li definisce Bachtìn, cioè uomini posseduti, tormentati, divorati da un'idea, cioè da una concezione onnicomprensiva, onniesplicativa e onnirisolutiva della realtà, uomini che si credono in possesso della 'Verità', ma ognuno dei quali si è costruito una sua 'verità' in una forma aberrante, distruttiva, catastrofica. In questi uomini - secondo Dostoevskij -si ritrova una caratteristica specifica ed esclusiva dello spirito russo: il russo è divorato da un'inesausta sete di verità ed è in grado di dedicarsi appassionatamente, fanaticamente al perseguimento dell'ideale da lui concepito, fino ad arrivare a ogni eccesso e a ogni estremo, compreso il sacrificio totale di se." Gianlorenzo Pacini

Ricordi dal sottosuolo
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Dostoevskij, Fëdor

Ricordi dal sottosuolo

Feltrinelli Editore, 15/11/2011

Abstract: Uscito a puntate, nel 1865, sulla rivista "Epocha" (Epoca), Ricordi dal sottosuolo, scritto sotto forma di "un monologo-confessione, è uno dei più terribili e impietosi viaggi all'interno della coscienza umana della letteratura europea. Il protagonista è un ipocondriaco che vive ai margini della società, scrutandola (e scrutandosi) con odio e sospetto. E il romanzo della svolta artistica e filosofica dello scrittore russo. Come scrive Pacini nella sua Introduzione, in questo romanzo "Dostoevskij ha individuato e descritto il nemici da combattere: quel sottosuolo che è la quintessenza di ciò che chiude l'uomo nel cerchio dell'odio e della lotta, che lo fa arroccare su se stesso, condannandolo a macerarsi nella solitudine e nella disperazione. Da questo momento la sua vita come romanziere è definitivamente segnata, ed egli la perseguirà convinto che sia l'unica via praticabile, quella che conduce verso l'amore e verso Cristo..

Delitto e castigo
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Dostoevskij, Fëdor

Delitto e castigo

Garzanti Classici, 31/12/2010

Abstract: Delitto e castigo è stato celebrato come il primo grande romanzo polifonico, dove tutte le voci dei personaggi hanno spazio e, nell'interazione con le altre coscienze, rivelano i molteplici strati della propria. Nelle sue pagine ogni pensiero e ogni moto dell'animo suscita il proprio opposto: ansia di sublime e fascino dell'abiezione, orgoglio e umiltà, volontà di ferire e desiderio di ferirsi appaiono strettamente connessi. Riprendendolo dai romantici, Dostoevskij approfondisce ed esaspera il motivo della "doppiezza" psicologica, della spaccatura insanabile tra l'essere e l'apparire dell'io. La tensione di questi laceranti conflitti trova infine pace grazie non a un intervento della ragione, ma al suo ammutolire, al palesarsi improvviso di una rivelazione.

I fratelli Karamazov
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Dostoevskij, Fëdor

I fratelli Karamazov

Garzanti Classici, 16/06/2011

Abstract: Romanzo sulla fede o sull'ateismo, sulla passione o sull'amore, sulla gioia o sulla sofferenza? Di certo, per contenuto ideologico e struttura artistica, è il romanzo più complesso di Dostoevskij, sintesi delle sue ricerche e delle sue contraddizioni. Ma, pur in questa enigmatica molteplicità, un tema emerge sugli altri: lo scontro tra la via della ragione, ribelle e orgogliosa, e la via del cuore e dell'intuizione religiosa. Il soggetto trae spunto da un parricidio e da un errore giudiziario realmente accaduti. Ma qui il parricidio è un simbolo, l'espressione di un male oscuro, della Russia di fine secolo e dell'uomo in genere, che si traduce nel crollo delle vecchie regole della società patriarcale e nel rifiuto della religione dei padri.

Memorie dal sottosuolo
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Dostoevskij, Fëdor

Memorie dal sottosuolo

Garzanti Classici, 07/07/2011

Abstract: "Sottosuolo" è la sfera della vita psichica, nella sua intimità libera e irrazionale, necessariamente in urto con le leggi del mondo esterno; è disarmonia radicale tra l'informe privato e l'ordine di facciata, che alimenta una perpetua e morbosa irritabilità, un costante senso di irrequietezza e di risentimento; è assenza di legge o convenienza imposta dalla società o dal prossimo. L'uomo autentico non è l'uomo esteriore, la maschera che circola per il mondo, ma quello interiore, che si rifugia e si nasconde nella propria tana. Memorie dal sottosuolo è un'opera fondamentale nel percorso dell'autore: d'ora in poi tutti i personaggi di Dostoevskij avranno un "sottosuolo" e vi penetreranno per poi risorgere rigenerati o per affondarvi senza speranza, senza soluzione.

Racconti
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Dostoevskij, Fëdor

Racconti

Garzanti Classici, 16/12/2011

Abstract: I primi racconti di questo volume furono scritti da Dostoevskij negli anni immediatamente precedenti l'arresto e la condanna ai lavori forzati; gli altri sono coevi dei capolavori della maturità. Dagli uni agli altri - tutti popolati da un'umanità descritta con sofferta partecipazione - si dilata il discorso sul "sottosuolo" e squarci sempre più profondi si aprono sui meandri contorti della psiche umana, sui suoi aspetti patologici, le sue ossessioni, le sue incoerenze, le sue rivolte. La raccolta comprende i seguenti racconti: Il signor Procharčin – La padrona – Le notti bianche – Uno spiacevole episodio – Bobòk – La mansueta – Il sogno di un uomo ridicolo

Il sosia
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Dostoevskij, Fëdor

Il sosia

Garzanti Classici, 16/02/2012

Abstract: Storia di uno sdoppiamento psichico che conduce il protagonista alla follia, Il sosia affronta un tema caratteristico dell'opera di Dostoevskij: la scissione dell'io, lo scontro tra un io impacciato, tormentato, goffo, eternamente perseguitato e un io sfrontato, aggressivo, covo dell'inespressa bassezza che si annida nel profondo. Il racconto si svolge in quattro giornate, con un crescendo di angoscia e frenesia che culmina nella centuplicazione dei sosia davanti allo sguardo ottenebrato del protagonista. Dostoevskij non abbandona un solo istante il suo personaggio e sorveglia incessantemente i progressi della sua pazzia, raggiungendo potenti effetti di terrore e di pietà attraverso un'analisi degli stati d'animo e dei pensieri inesorabile e ossessionante.

I demoni
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Dostoevskij, Fëdor

I demoni

Garzanti Classici, 22/03/2012

Abstract: La critica russa lo definì "il libro della grande ira". Un romanzo cupo e disperato, in cui tornano i grandi problemi posti da Delitto e castigo: la personalità, la libertà, l'esistenza di Dio, tessuti intorno a una impietosa critica della sconsiderata cecità della borghesia liberale e dello spirito rivoluzionario dietro cui si annidano cinismo e un troppo fragile progetto politico. Nei Demoni Dostoevskij sottolinea la convergenza necessaria tra il discorso politico, sociale e quello morale, religioso, condannando con forza l'abisso del nichilismo che disancora l'uomo da tutti i suoi legami naturali.

I capolavori: L'adolescente-Delitto e castigo-I demoni-I fratelli Karamazov-Il giocatore-L'idiota-Memorie dal sottosuolo-Le notti bianche-Racconti-Il sosia-Umiliati e offesi
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Dostoevskij, Fëdor

I capolavori: L'adolescente-Delitto e castigo-I demoni-I fratelli Karamazov-Il giocatore-L'idiota-Memorie dal sottosuolo-Le notti bianche-Racconti-Il sosia-Umiliati e offesi

Garzanti Classici, 24/05/2012

Abstract: In qualunque storia del romanzo moderno, a prescindere dal metodo e dal gusto di chi la scrive, Fëdor Dostoevskij (1821-1881) è destinato inevitabilmente a occupare uno dei capitoli centrali. Nella sua opera si espandono e giungono a piena maturazione i caratteri maggiormente significativi della grande narrativa dell'Ottocento: il senso del drammatico dei conflitti sociali, la riflessione individuale, le passioni più pure e quelle più torbide, l'introspezione e l'analisi minuziosa e profonda dell'animo umano.La raccolta comprende i romanzi: L'adolescente, Delitto e castigo, I demoni, I fratelli Karamazov, Il giocatore, L'idiota, Memorie dal sottosuolo, Il sosia, Umiliati e offesi; e i racconti: Il signor Procharcin, La padrona, Le notti bianche, Uno spiacevole episodio, Bobòk, La mansueta, Il sogno di un uomo ridicolo.

Il grande inquisitore
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Dostoevskij, Fëdor

Il grande inquisitore

Salani Editore, 31/10/2012

Abstract: Millecinquecento anni dopo la sua morte, a Siviglia, Cristo torna sulla terra. Cammina per le strade della città spagnola dove, alla presenza di tutti i cittadini, il cardinale Grande Inquisitore sta consegnando al rogo un centinaio di eretici. Il suo arrivo è silenzioso, eppure il popolo lo riconosce, lo circonda, è pronto a seguirlo. Ma in quel momento il Grande Inquisitore attraversa la piazza, si ferma a guardare la folla, incupito. Poi ordina alle sue guardie di catturare Cristo e rinchiuderlo in prigione. Nell'oscurità del carcere, il vecchio e potente ministro della Chiesa pronuncia contro il Messia un fortissimo atto d'accusa, condannandolo a morte. In questo episodio dalla dignità autonoma dei Fratelli Karamazov, Fëdor Dostoevskij afferma il proprio pensiero filosofico-religioso: la libertà dell'essere umano si basa su una fede senza dogmi e miracoli, senza gerarchie e autorità, contrapposta alla dottrina che in nome di un mandato superiore e indiscutibile sottrae agli uomini la consapevolezza di sé e il libero arbitrio. Sulla straordinaria attualità di questa riflessione si incentra il saggio di Gherardo Colombo: la massima sofferenza dell'uomo sta infatti in questa contraddizione, vivere diviso tra il desiderio di una tutela che lo sollevi dal tormento del decidere e l'aspirazione alla libertà individuale. Un conflitto che coinvolge tutti i popoli, in tutte le epoche, più che mai cruciale nella modernità.

Delitto e castigo
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Dostoevskij, Fëdor

Delitto e castigo

Feltrinelli Editore, 27/06/2014

Abstract: "Ci sono romanzi che non avrebbero bisogno di introduzioni. Appena iniziamo a leggerli, sin dalle prime pagine ci proiettano in una vita per noi impensabile pochi istanti prima, nella quale tuttavia ci orientiamo a meraviglia. […] Delitto e castigo è uno di questi romanzi, un'opera di bruciante attualità, nella quale Dostoevskij ha saputo cogliere a partire dalla sua epoca l'eco di voci remote nella nostra cultura e oggi più che mai vibranti. Leggendo questo romanzo ti viene subito in mente lo sguardo vuoto e spento di tanti 'eroi' della nostra cronaca nera, ti risuona nella testa la voce minacciosa del Dio della Genesi che grida a Caino: Caino, che hai fatto? Ora tu sei maledetto dalla terra, sarai errante e vagabondo. E ti chiedi: e se fossi stato io?" Dalla Prefazione di Damiano RebecchiniUn romanzo decisivo per la successiva narrativa novecentesca, per lo scavo psicologico dei personaggi e la ferocia dell'analisi emotiva. In una nuova traduzione, l'immortale storia di sofferenza e salvazione diventata uno dei classici più amati e influenti di tutti i tempi (e di tutte le letterature).

I fratelli Karamazov
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Dostoevskij, Fëdor

I fratelli Karamazov

Feltrinelli Editore, 27/06/2014

Abstract: "Kara, in russo, significa 'castigo', 'punizione'; nelle lingue turco-tatare ha invece il significato di 'nero': un cuore oscuro, appesantito dalla colpa, che appartiene a tutti noi, costituisce il nucleo centrale dei Fratelli Karamazov, una delle opere fondamentali della letteratura moderna, un'opera a noi contemporanea nel senso più stretto della parola, perché Dostoevskij vi ha saputo raggiungere le profondità più intime della psiche umana, al di là degli impianti ideologici e degli intenti moraleggianti." Dalla Postfazione di Serena PrinaI fratelli Karamazov si configura come la cronaca di una qualsiasi famiglia della provincia russa, contrassegnata dall'acerrimo contrasto tra la figura del padre, Fëdor, tirannico libertino, e i suoi quattro figli: Alëša, profondo conoscitore dell'animo umano, Dmitrij, un tenentino impulsivo, oscillante tra slanci di generosità e bassezze crudeli, Ivan, raffinato cultore dell'ateismo, e Smerdjakov, figlio epilettico e illegittimo e per questo condannato ai lavori più servili in casa. Quattro diverse personalità che trovano come punto di convergenza l'odio comune verso il padre.Un grande capolavoro che finalmente rinasce in una nuova e prestigiosa traduzione.

La mite. Racconto fantastico
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Dostoevskij, Fëdor

La mite. Racconto fantastico

Adelphi, 22/05/2018

Abstract: "Immaginate un uomo la cui moglie, suicidatasi alcune ore prima gettandosi dalla finestra, sia stesa davanti a lui su un tavolo" scrive Dostoevskij nel presentare ai lettori questo racconto perfetto, che di quell'uomo restituisce, con stenografica precisione, il soliloquio delirante e sconnesso, tutto esitazioni, ripetizioni, contraddizioni, pause, balbettii, ripensamenti. Di lui sentiamo i gemiti, e perfino l'eco dei passi che tornano in continuazione al cadavere steso sul tavolo. L'uomo, quarantuno anni, ex capitano cacciato da un illustre reggimento con l'accusa di viltà e ora titolare di un banco dei pegni, non è un giusto, ma nemmeno un inveterato criminale. È semmai parente stretto dell'Uomo del sottosuolo, con cui ha in comune la rabbia dell'individuo rifiutato dalla società, l'istinto dell'animale braccato. Sragionando ad alta voce, cerca di capire e ricostruire le cause della catastrofe. Ha amato la Mite, ma torturandola con le parole e ancor più con il silenzio, con il perverso "sistema" ideato per vendicarsi di un'antica offesa e ritrovare la dignità perduta. E ora continua a chiedersi: "Perché questa donna è morta?".Genio guastatore, maestro nel far saltare i ponti dei legami causali, Dostoevskij gli nega – e lo nega ai lettori – il sollievo di una spiegazione univoca, definitiva. E il monologo si sgretola in un dialogo con immaginari interlocutori: giudici? avvocati d'ufficio? fantasmi?

Peredonov, il demone meschino
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Sologub, Fëdor

Peredonov, il demone meschino

Fazi Editore, 07/11/2019

Abstract: Ottuso, volgare e superstizioso, Peredonov è un insegnante di provincia reazionario della Russia zarista, che disprezza i ginnasiali diligenti e puliti che ama provocare con discorsi sconvenienti, diffida degli amici, teme l'autorità e si dimostra fermo sostenitore delle punizioni corporali al limite del sadismo. Ciononostante, ricchezza e successo si profilano al suo orizzonte: da Pietroburgo, la principessa Volcanskaja sembra pronta a garantirgli un avanzamento di carriera, l'agognato posto da ispettore, a patto che lui sposi Varvara, la donna con la quale già convive. E così, tutta la vita di Peredonov si focalizza. Mentre lui si destreggia tra audaci pretendenti e nemici che agiscono nell'ombra per ostacolarlo, e combatte con un feroce demone che lo tormenta, la sua paranoia si tramuta lentamente in un'ossessione che, trascinandolo in un abisso visionario e grottesco, sfocia nell'orrore di una follia distruttiva. La selvaggia lascivia e l'agghiacciante crudeltà del protagonista si intrecciano con la giovane, luminosa e profumata amicizia tra Saša e Ljudmila, portatori di una bellezza incontaminata e sensuale, che lotta per la sopravvivenza nel sordido ambiente della società di provincia.Definito "il più perfetto romanzo russo dopo quelli di Dostoevskij", Peredonov, il demone meschino, raccontando della follia lucida dell'uomo qualunque e delle infinite bassezze umane, è uno specchio sociale e interiore dell'esistenza umana, dove "il mostruoso e il bello si riflettono con la medesima precisione"."Per quanto mi riguarda, Sologub è secondo soltanto a Gogol'". Andrej Belyj"Un vero e proprio capolavoro... Alla fine del libro, nessuno di questi personaggi orrendi riesce antipatico: Sologub è riuscito a compiere il miracolo di guardare lucidamente e spietatamente una realtà odiosa senza odiarla".Pier Paolo Pasolini

Il villaggio di Stepàncikovo e i suoi abitanti. Dalle memorie di uno sconosciuto
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Dostoevskij, Fëdor

Il villaggio di Stepàncikovo e i suoi abitanti. Dalle memorie di uno sconosciuto

Castelvecchi, 05/01/2022

Abstract: "Sono convinto, come di un assioma, che questo romanzo abbia grandi pregi e che sia la mia migliore opera. L'ho scritto in due anni. L'inizio e la parte finale sono stati elaborati con cura, il finale, invece, è stato scritto affrettatamente. Ma vi ho messo la mia anima, la mia carne e il mio sangue […]. In esso vi sono due grossissimi caratteri tipici, creati e studiati nel corso di cinque anni, elaborati (secondo me) allaperfezione, caratteri russi in tutto e per tutto e mai rappresentati finora nella letteratura russa".