Nausicaa Corsin

Biografia

“siamo fatti anche noi della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni, e nello spazio e nel tempo di un sogno è racchiusa la nostra breve vita”

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Il gatto che voleva salvare i libri - Sōsuke Natsukawa

“Il gatto che voleva salvare i libri” di Sōsuke Natsugawa

Dalla morte del nonno, l'unico appiglio che rimane al giovane Rintarō è la vecchia libreria Natsuki, un luogo di serenità e amore per i libri che ha ereditato dall'anziano uomo. Quando il locale si trova sull'orlo del fallimento e il ragazzo si appresta a trasferirsi, gli appare un gatto che afferma di aver bisogno del suo aiuto per salvare i libri, e ha inizio un viaggio incredibile alla riscoperta del piacere della lettura.

Questo romanzo è il perfetto esempio di realismo moderno, una storia che intreccia realtà e fantasia fino a che le due non sono più distinguibili. Le penne nipponiche non deludono mai: gli autori e le autrici giapponesi riescono sempre a cogliere la magia nella semplicità, la poesia nella quotidianità, con una narrazione fluida, estremamente sensibile e coinvolgente che sfuma nell'onirico.

Quello che inizialmente può apparire come un racconto già visto cela in realtà numerosi spunti di riflessione: quanto spesso - specie nell'epoca del Booktok e del Bookstagram - la lettura diventa una gara a chi legge più libri e più velocemente, a chi recupera per primo le ultime novità, e magari tra le tante letture sono poche quelle che permangono davvero. Quello compiuto da Rintarō non è quindi solo un percorso di crescita personale, bensì il ritratto di una società sempre più immediata e meno disponibile a dare del tempo, in cui troppo spesso accade che i libri diventano un conteggio, una sfida, e al contempo si fa sempre più fatica a prenderne in mano uno. Il messaggio della storia non va frainteso: si parla di rallentare, di dare il giusto tempo alle cose e di ricominciare dopo essersi fermati, e quella dei libri non è che una metafora della condizione umana stessa.

Ho amato il linguaggio dell'autore, che fonde numerose parole arcaiche e difficili ad una prosa più delicata e immediata. Una lettura leggera e dolce per riflettere e ricordare l'importanza delle piccole cose.

5/5 ☆

The final gambit. Ediz. italiana

Avery non ha una casa né una famiglia, frequenta il liceo con ottimi risultati e il suo unico desiderio è ottenere una borsa di studio e dare una svolta alla sua vita. Questo fino a quando, alla morte del miliardario Tobias Hawthorne, riceve in eredità la sua intera fortuna, che otterrà solo se riuscirà a rimanere un anno nella villa dell'uomo assieme ai suoi quattro prodigiosi nipoti Nash, Grayson, Jameson e Xander. Avery non conosce nessuno di loro e non riesce a credere a ciò che le è capitato, ma quello che sembra un errore irreparabile, si rivelerà presto essere molto più intricato, e dovrà fare i conti con tutti i misteri sepolti che la legano a quel posto.

Nei tre volumi - The inheritance games, The Hawthorne legacy e The final gambit - vengono districati tutti i misteri che si celano tra le mura di casa Hawthorne, una villa enorme, meravigliosa e ricca di intrighi, dove ogni porta, scala, nascondiglio e cassetto nasconde innumerevoli segreti. Vengono esplorati gli aspetti psicologici dei personaggi, le relazioni tra di essi, le rispettive famiglie, e ogni volta che ciasun pezzo sembra essere al posto giusto qualcosa di nuovo viene a galla, qualcosa che non combacia con il resto, dando inizio ad un nuovo domino di misteri. Aggiungendo un pizzico di romance e delle avvolgenti ambientazioni dark academia, l'autrice racconta una storia mozzafiato, frizzante e scorrevole che sarà impossibile non amare.

Non solo una scommessa molto rischiosa: quella raccontata è anche una storia di crescita e consapevolezza, di amore e amicizia, una storia di persone spezzate che tentano di rimettere insieme i propri frammenti. Intrecciando il giallo al romance, l'autrice progetta un racconto intricato, crudele e meraviglioso.

Il grande Gatsby - Francis Scott Fitzgerald

“Ogni notte ingrandiva di un tassello il disegno delle sue fantasie, finché il sonno si abbatteva su qualche scena vivida con l'abbraccio dell'oblio. Per un po' questi sogni a occhi aperti procurarono uno sfogo alla sua immaginazione; erano un'appagante allusione all'irrealtà della realtà, la promessa che la roccaforte del mondo era posata salda sulle ali di una fata.”

Pari e dispari - Malorie Blackman

Sephy è una Cross dalla pelle ebano, Callum un Nullo color avorio. Sono amici da sempre, ma il loro legame viene messo a dura prova dalla realtà, vera o falsa che sia: sono diversi, e i Nulli sono sempre stati sottomessi al potere dei Cross. Così dev'essere, e non possono stare insieme. Ma i due sono pronti a lottare, pur di essere proprietari del loro destino.

Pari e dispari è stato definito uno dei romanzi più influenti degli ultimi decenni, dalla sua pubblicazione nel 2001. E sicuramente ha le sue buone ragioni: quella di Sephy e Callum non è solo una storia di crescita e ricerca, è anche un'amore impossibile, una lotta perpetua, il ritratto di una società che definiremmo al contrario, ma che vista allo specchio è proprio ciò che è stata e che troppo spesso continua ad essere. Un mondo fatto di colori, bianco e nero, dove le vie di mezzo sono mal viste e c'è sempre qualcuno a prevaricare.

Quella che all'inizio si presenta come una prosa semplice e molto adolescenziale, pian piano acquisisce forza e le voci dei due protagonisti diventano sempre più intense e vibranti, ci tengono per mano in una storia senza inizio né fine, ci fanno ridere e piangere e innamorare e sperare che non succeda davvero ciò che temiamo.

Un romanzo di formazione, una distopia feroce, una storia d'amore travolgente, un dramma sanguinoso. Si parla di ricerca, di amore e amicizia, di legami familiari, razzismo, alcolismo, violenza di genere. Qualunque cosa cerchiate, potete trovarla tra queste pagine.

5/5 ⭐

R: La ragazza del convenience store - Murata Sayaka

Furukura Keiko ha trentasei anni e una lunga carriera da commessa alle spalle. È sempre stata considerata strana, e per conformarsi alla società, diciotto anni prima, ha cominciato a lavorare in un konbini. Ed è qui che incontra Shiraha, nuovo e strambo collega che sembra condividere la sua posizione, che la spinge a riflettere su di sé.

Il konbini è a tutti gli effetti una microsocietà, fatta di pietanze tatticamente sistemate sugli scaffali per incuriosire i clienti, commessi che uniscono le forze per raggiungere gli obiettivi di vendita, lattine schiacciate rimaste nei ripiani più bassi. Con il convenience store Keiko ha un rapporto morboso e simbiotico, e non è in grado di vivere al di fuori delle ore lavorative.

Nonostante non sia mai menzionato, Furukura è probabilmente neurodivergente, termine generalmente usato per indicare un modo di essere diverso da quello considerato normale. La sua condizione è strana: una donna adulta, senza vita sentimentale e con un lavoro precario, motivi che la rendono oggetto di numerose e intrusive critiche.

Il libro dovrebbe essere una storia sulla diversità e sulla ricerca del proprio posto nel mondo, ma questo non lo rende inclusivo: numerosi sono i commenti sessisti e giudicanti pronunciati dai personaggi, che nonostante siano necessari al fluire della storia spesso appaiono di cattivo gusto.

Nota dolente della storia è Shiraha: per quanto la sua presenza all'interno della storia dovrebbe essere positiva, è un personaggio negativo, odioso e crudele che è impossibile prendere in simpatia, e che diventa un peso dalla metà del libro in poi. Piccola parentesi per il finale, che ho trovato troppo scontato e deludente, nonostante finalmente la protagonista riesca ad accettare se stessa.

Seppur con qualche difetto, è un romanzo delicato e leggero che tratta in modo abbastanza dettagliato numerose tematiche: l'emarginazione e la pressione sociale, le problematiche della società, l'età adulta, il bullismo, i rapporti familiari.

3,5/5 ⭐

Dio di illusioni / Donna Tartt ; traduzione di Idolina Landolfi

Un piccolo e raffinato college del Vermont, cinque ragazzi abbienti e uno stravagante professore di greco. Un'élite di giovani che vivono di eccessi, tra studi classici, riti dionisiaci e segreti. Fino a che una notte di sangue e violenza fa crollare il loro mondo fallace.

Una storia di ragazzi che vivono al limite, che non hanno paura di niente, che vedono la realtà attraverso una lente distorta. Giovani ricchi e arroganti che non hanno nulla da perdere, nemmeno quando le cose si trovano sull'orlo del baratro. C'è Francis, che nasconde la sua omosessualità; Charles, che non rinuncia a un bicchiere di whisky; Henry, spietato e pragmatico; Camilla, che viene sballottata da un ragazzo all'altro; e Bunny, che ha sempre vissuto di rendita. E poi Richard, il narratore, incapace di capire cosa è giusto e cosa non lo è.

È difficile parlare di questo libro: in alcuni momenti lo avrei letto per ore, in altri l'ho odiato. La scrittura della Tartt è caratterizzata da un linguaggio prolisso che fa sì che il libro sia così grande; potrebbe avere duecento pagine in meno. Le atmosfere sono avvolgenti e dipingono una scuola lugubre, misteriosa. Oltre alle descrizioni infinite, però, c'è un altro aspetto che mi ha lasciata perplessa: i personaggi. Perché non cambiano. Non migliorano, non evolvono, e quando si gira l'ultima pagina sono le stesse persone scostanti e viziate che erano all'inizio. Questo aspetto mi ha lasciata piuttosto perplessa.

Il mistero è solo una piccola parte del racconto. Ho letto molte recensioni in cui si consigliava di stringere i denti, che la parte migliore sarebbe arrivata, eppure io non l'ho trovata. Tutta la storia, anche in quei brevi passaggi di evoluzione, mi è parsa una transizione. I presupposti per un romanzo che facesse breccia c'erano, purtroppo per me non è stato così.

"Riteniamo di avere molti desideri, ma in realtà ne abbiamo solo uno. Vivere per sempre."

3/5 ⭐

Dimmi chi sei - Emma Lord

Pepper Evans è la classica ragazza in gamba, nuotatrice, pasticcera provetta e manager della pagina Twitter della catena di fast food di famiglia. Jack Campbell è un ragazzo brillante e simpatico, atleta della squadra di tuffi, creatore di un'app di messaggistica utilizzata dagli studenti e organizzatore dei social del piccolo caffè della sua famiglia. Quando questa accusa gli Evans di aver copiato una ricetta, tra i due comincia una guerra all'ultimo tweet.

Ho iniziato a leggerlo aspettandomi un classico romanzo young adult leggero, divertente, senza troppe pretese. Ed è ciò di cui si tratta, ma arricchito da tante altre situazioni ben più complicate: l'utilizzo dei social media e i conflitti a cui possono portare sono al centro della storia, assieme al legame che nasce tra Pepper e Jack, ma troviamo anche la ricerca di sè, la necessità di soddisfare le aspettative altrui, le amicizie inaspettate e i legami familiari. Tante vicende si susseguono tra le pagine, tante storie che incorniciano quella dei due protagonisti, storie di genitori coraggiosi, amiche speciali, segreti di famiglia e ricette deliziose.

Con una buona dose di ironia, le parole di Pepper e Jack, che si alternano tra i capitoli, riescono a catturare il lettore con la loro vicenda. Insomma, una lettura leggera e delicata capace di strappare una risata e un sorriso, ma che se letta attentamente può riservare molti spunti di riflessione interessanti.

"Sarà anche cominciata come una guerra, ma qualunque cosa sia ora, non se ne vede la fine. Non finché tutti e due stiamo ancora vincendo."

4/5 ⭐

Se i gatti scomparissero dal mondo - Kawamura Genki

Cosa sei disposto a dare per un giorno di vita in più? È ciò che si chiede il nostro protagonista, un postino solitario al quale viene annunciata una malattia incurabile. Inizia così il suo esodo lungo una settimana, durante la quale fa un patto con il Diavolo, decidendo di far scomparire ogni giorno qualcosa dal mondo in cambio di ulteriore tempo. Un tenero racconto che ci ricorda quali sono le cose davvero importanti.

Questo libro è stato una vera coccola: con uno stile delicato e onirico, lo scrittore ci regala una fiaba moderna di un uomo qualunque, senza nome, in cui ognuno può rispecchiarsi, con le sue fragilità, i suoi rimpianti e il suo incredibile attaccamento alla vita. Una scrittura che ricorda vagamente la penna di Banana Yoshimoto, ricca di immagini ma al contempo leggera e scorrevole. La narrazione segue il corso di una settimana, durante la quale il protagonista non solo dovrà rinunciare a qualcosa e compiere grandi scelte, ma anche ritrovare e dire addio ai suoi più grandi affetti.

Leggendo alcune recensioni, mi sono resa conto che i lettori di questa storia sono diametralmente divisi tra due opinioni: chi l'ha amata, e chi l'ha trovata banale e superficiale. Io l'ho gustata con piacere, mi ha colpita nonostante la sua semplicità e mi ha regalato non poche riflessioni. Se siete indecisi se leggerlo o meno, vi consiglio di iniziarlo: è sicuramente una lettura leggera perfetta per una giornata, un romanzo onirico caratterizzato dalla raffinata scrittura giapponese, e un promemoria che ci ricorda di vivere ogni attimo appieno, apprezzando anche la più semplice quotidianità e circondandoci di chi ci fa stare bene.

Per quanto mi è piaciuto, non posso che dargli pieni voti: un libro che mi è rimasto nel cuore e che certamente non mancherò di rileggere, senza perdermi qualche altra perla dello stesso autore.

"Hai compreso chi sono le persone più importanti per te e afferrato il valore di tutte le cose che ritieni preziose e insostituibili."

5/5 ⭐

Uno, nessuno e centomila / Luigi Pirandello

Pubblicato per la prima volta nel 1926, Uno, nessuno e centomila è il più celebre romanzo di Luigi Pirandello dal titolo emblematico: uno, colui che vediamo in noi stessi, nessuno, ciò che decide di essere il protagonista alla fine della storia, e centomila, le identità che gli altri riconoscono in noi.

Quando la moglie gli fa notare un'imperfezione al setto nasale di cui mai s'era accorto, Vitangelo Moscarda, pigro figlio di un usuraio, matura una crudele verità: gli altri ci vedono in modo diverso da come vediamo noi stessi. Comincia così il suo esodo, fatto di riflessioni, scoperte ed esperimenti, e dopo un'iniziale amarezza, impara ad accettare l'incompletezza di sè.

"Mi si fissò in mente il pensiero ch'io non ero per gli altri quel che finora, dentro di me, m'ero figurato di essere."

In questo volumetto di poco più d'un centinaio di pagine, Pirandello ribalta e sbriciola la vita di un uomo qualunque, osserva ogni frammento della sua realtà, e di quella che gli altri gli fabbricano. Scompigliando le quotidianità dei suoi personaggi, mette in luce nuovi aspetti dell'identità, che ora sappiamo riconoscere in soggettiva ed oggettiva, ed elabora un'idea di frammentazione di sé nuova per il periodo di pubblicazione del libro. In ogni capitolo i semi del dubbio che lancia all'inizio del romanzo crescono, fino ad arrivare alla follia di Vitangelo, che nel corso delle pagine subisce una profonda introspezione e sviluppa una maggiore consapevolezza di sé.

"Io mi costruisco di continuo e vi costruisco, e voi fate altrettanto. E la costruzione dura finché non si sgretoli il materiale dei nostri sentimenti e finché duri il cemento della nostra volontà."

Uno, nessuno e centomila è un classico da non perdersi, capace di divertire, far sorridere e far riflettere, grazie al linguaggio ironico e amaro del protagonista, che in queste pagine raccoglie i suoi pensieri e le sue constatazioni, in un filo conduttore attorcigliato che accompagna in una profonda riflessione sul senso della vita.

Voto: 4,5/5 ⭐

La casa di Mango Street - Sandra Cisneros

Esperanza vive nel malmesso condominio di Mango Street, a Chicago. Ma non è questa la casa dei suoi sogni, né la vita che desidera. Attraverso la sua voce prima giocosa, poi più sensibile, racconta la sua storia, caratterizzata da personaggi semplici e buffi, riflessioni e speranze per il futuro.

Con un linguaggio semplice, ironico e diretto, Sandra Cisneros scrive un racconto che parla di povertà, paura e sogni, servendosi dello sguardo di una bambina alle soglie dell'adolescenza. La sua prosa leggera, ricca di immagini forti e oniriche, regala un susseguirsi di pensieri e riflessioni sulla protagonista che consentono una buona introspezione in lei. Ad eccezione della casa, dalle mura verniciate di rosso e le finestre sfasciate, le descrizioni fisiche hanno un ruolo marginale e conosciamo soltanto qualche dettaglio dei personaggi: la pelle olivastra, i capelli scuri e le scarpe dalle suole dure.

Esperanza nasconde il desiderio di fuggire da Mango Street, e vivere una vita libera e migliore di quella che le si prospetta. Con l'aiuto della poesia, lancia al lettore un messaggio di libertà e coraggio.

"Voglio essere come le onde del mare, come le nuvole al vento, ma sono solo me stessa. Un giorno uscirò dalla mia pelle. Scuoterò il cielo come cento violini."

Dietro la protagonista, l'autrice racconta non solo la storia di molte donne messicane, ma anche la sua, costretta a vivere ai margini della città e sottomessa alla propria classe sociale.

"Ci sono un sacco di cose che avrebbe potuto essere, se solo avesse voluto."

La casa di Mango Street è un romanzo breve e intenso, il cui potere descrittivo è capace di catturare l'attenzione del lettore e trasportarlo all'interno della vita di Esperanza, all'insegna dei sogni e della fiducia nel futuro.

"Quattro alberi sono cresciuti nonostante il cemento. Quattro che crescono e non dimenticano mai di crescere ancora. Quattro la cui unica ragione di esistere è quella di esistere e continuare a esistere."

Voto: 4/5 ⭐

Storia di una ladra di libri - Markus Zusak

Liesel Meminger ha solo dieci anni quando la madre e il fratellino muoiono davanti ai suoi occhi: è l'inizio di questa storia, quando dopo aver rubato un libro abbandonato si trasferisce nella Himmelstrasse assieme a Rosa e Hans, che diventano ben presto le persone più importanti della sua vita. Attorno a lei infuria la guerra, intrisa di odio e violenza, e quando i suoi genitori accolgono un ebreo in cantina, il suo mondo crolla per la seconda volta.

Guerra, nazismo e odio razziale, ma anche amicizia, famiglia e passioni: sono questi i temi che ritroviamo tra le pagine di questo libro, in cui l'autore si sofferma su ciascuno di essi con una penna dalle sfumature a volte lugubri e drammatiche, altre persino ironiche o dolci. Man mano che le dieci parti in cui è suddiviso scorrono, non solo conosciamo Liesel, ma riusciamo a vedere un quadro dettagliato del periodo storico, caratterizzato da tensioni, battaglie e violenze, ma soprattutto, odio ingiustificato. Quello che emerge dai disegni di Max, dagli sguardi di Mamma e Papà, dalle parole di Rudy, dai volti stravolti degli ebrei, dalle lacrime calde di Liesel.

Tra le pagine si alternano non solo narrazioni intense, emozionanti e delicate, ma anche stralci di pensieri, poesie e persino disegni, al punto in cui il lettore arriva a domandarsi chi sia il narratore della storia, che si scopre presto non essere la piccola protagonista, ma qualcuno di ben più inquietante.

Storia di una ladra di libri può sembrare un mattone, ma è un libro capace di trascinare in breve tempo sino all'ultima di quelle cinquecentosessanta pagine, lasciando il cuore spezzato, tante domande tra le labbra e le gote bagnate di pianto. Ho amato Rudy e il suo desiderio di sfiorare le labbra di Liesel, Hans con i suoi occhi argentati e la fisarmonica come seconda anima, l'affettuosa Rosa dalla faccia di cartone, e Max, con i suoi disegni e le sue battaglie con il Fuhrer.

È un libro da non perdersi, che non può che confermare la propria fama, e che ognuno dovrebbe leggere almeno una volta nella vita. Capace di congelare il respiro, di lasciare un vuoto dentro.

Voto: 5/5 ⭐

Brave ragazze, cattivo sangue - Holly Jackson

A sei mesi di distanza dalla risoluzione del caso Andie Bell, Pip si trova tra le mani un nuovo mistero: questa volta è Jamie Reynolds, fratello del suo amico Connor, ad essere scomparso. Vecchi e nuovi segreti si celano nella tranquilla Little Kilton, e lei è pronta a scoprirli.

In questo secondo volume della serie di gialli young adult di Holly Jackson, una parte molto importante della narrazione è data da contenuti quali email, registrazioni, documenti e fotografie, che rendono la storia più interattiva. Inoltre, dalla risoluzione del caso Andie Bell, Pip ha creato un podcast in cui illustra agli ascoltatori l'indagine, un'idea che ho trovato brillante e che diventa un elemento principale dalla scomparsa di Jamie.

Un tema ricorrente in questi libri è sicuramente l'utilizzo dei social media, di cui Pip mette in luce lati a dir poco agghiaccianti, esponendo alcuni pericoli del loro utilizzo.

Alcuni aspetti di questo secondo capitolo non mi hanno convinta appieno, partendo dal rifiuto della polizia di indagare sulla scomparsa di Jamie, che mi è sembrato un po' forzato; a maggior ragione dal fatto che le forze dell'ordine stentano a credere a Pip persino quando vengono ritrovare delle prove cruciali. In secondo luogo, una parte marginale ma onnipresente è la relazione tra Pip e Ravi, che mi è sembrata piuttosto confusa e di cui l'autrice non fornisce tante spiegazioni. In ultimo, ho trovato le frasi spesso banali e frammentarie, quasi dei resoconti, e il linguaggio davvero troppo semplice.

Anche questa volta, l'autrice è riuscita a tessere un finale inaspettato e sconvolgente che ribalta tutte le ipotesi elaborate durante la lettura, lasciando il lettore a bocca aperta per la seconda volta.

Nonostante i punti elencati, rimane un ottimo giallo, seppur adatto ad un target d'età, che consiglio vivamente ai lettori più giovani e agli amanti di romanzi young adult. Sicuramente non mi perderò l'uscita del terzo volume, al momento in traduzione.

4/5 ⭐

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