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In occasione del suo settantaquattresimo compleanno, abbiamo deciso di inaugurare questo speciale su Stephen King, lo scrittore statunitense universalmente conosciuto (forse in maniera un po' riduttiva) come il Re dell’horror. Consapevoli dell’impossibilità di realizzare uno speciale esaustivo sull’enorme bibliografia di questo autore, cominceremo a segnalare qualche libro che ci ha colpito in modo particolare e continueremo ad arricchire questa pagina nel tempo… Tenetela d’occhio!
Indimenticabile. Questo è l’unico aggettivo con cui possiamo descrivere questo libro che nel corso degli anni abbiamo letto e riletto. Una suggestione unica, una paura strisciante che non vi abbandonerà fino all’ultima pagina. Prima di cominciare a leggerlo vi consigliamo di procurarvi qualche rosa selvatica. Non si sa mai…
Eccone un piccolo assaggio:
Ora i raggi del sole sfioravano appena il tetto di Casa Marsten
e lambivano le cime più alte degli abeti a ovest dell'abitato. An-
che con le imposte chiuse pareva che la casa lo fissasse.
Tu hai ridato la vita ai defunti: dona la vita eterna a nostro
fratello Daniel.
(Ho sacrificato in tuo onore. Con la mia mano sinistra te la
porto.)
Mike Ryerson saltò nella fossa e cominciò a scavare all'im-
pazzata, buttando fuori la terra con frenesia. Finalmente la lama
urtò il legno, grattò le ultime zolle, e lui s'inginocchiò sulla cas-
sa e cominciò a colpire la serratura.
Al ruscello si erano animate le ranee non molto distante al-
cuni caprimulgi avevano dato inizio al loro stridulo canto corale.
Le sette meno dieci.
Cosa sto facendo? chiese a sè stesso. In nome di Dio, che co-
sa sto facendo?
Era inginocchiato sul coperchio della bara a cercare di ragio-
nare... ma qualcosa nel profondo della sua mente lo incitava a
sbrigarsi, sbrigarsi, il sole stava calando.
Nominando Stephen King è inevitabile che ci venga immediatamente in mente questo libro.
Storia dell’orrore, romanzo psicologico, romanzo di formazione, libro di magia, racconto archetipico della lotta tra bene e male; It è stato definito in molti modi diversi, e a voler ben vedere ogni definizione è esatta.
Perché?
Beh, per trovare la risposta, non dovete far altro che leggere questo splendido romanzo e magari regalarlo agli amici.
[…] insieme avevano scoperto un segreto allarmante del quale nemmeno It era stato consapevole: ogni credenza ha il suo rovescio. Se ci sono diecimila contadini medievali capaci di far esistere i vampiri con la forza della loro credulità, può essercene uno, e probabilmente bambino, capace di immaginare il piolo con cui ucciderli. Ma un piolo non è che uno stupido pezzo di legno. La mente è invece la mazza con cui conficcarlo nel cuore.
Celato all’interno di una base militare lontana da centri abitati sorge un complesso chiamato l'Istituto.
Al suo interno sono rinchiusi ragazzini con un altissimo quoziente intellettivo e capacità di telecinesi e di telepatia.
L'Organizzazione, dopo aver fatto assassinare i loro genitori, li ha rapiti e imprigionati per sottoporli ad esperimenti. Lo scopo è quello di potenziare i loro poteri e utilizzarli con scopi bellici per la sicurezza dello Stato.
Uno di loro, Luke, tenterà di evadere, ma ammesso che riesca, una volta all'esterno come potrebbe essere creduto? Sarebbe un ragazzino indifeso contro un sistema potente e senza scrupoli.
La prima raccolta di racconti pubblicata da Stephen King, consigliatissima a chi ha voglia di qualche ottima storia da leggere tutta d’un fiato. E in questo libro di ottime storie ce ne sono molte, da Jerusalem’s Lot, in cui si può intravedere un tributo a Lovecraft a I figli del grano, un racconto che non vi farà mai più guardare un campo di mais con gli stessi occhi, passando per Quit Inc., geniale nella sua lucida follia e lo stesso A volte ritornano, capace di suscitare le stesse sensazioni di una storia maledetta raccontata attorno a un fuoco.
Un sentiero nel bosco, un antico terreno di sepoltura indiano e uno tra i romanzi più spaventosi di Stephen King.
[…] Quello non era un fuoco di sant’Elmo.
Non non lo era. Quel luogo era popolato di spiriti, che lo rendevano tenebroso con la loro presenza. Rischiavi, voltandoti, di vedere cose che potevano farti uscire di senno. Ma Louis non voleva pensarci. Non c’era alcun bisogno di pensarci. Non c’era alcuna necessità…
Qualcosa si avvicinava.