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Gli ultimi messaggi del Forum

Zeroventi. 1, Nadine e Davide - Matteo Bussola

Paola Barbato & Matteo Bussola, ovvero Dr Jeckyll & Mr Hyde. Lei sceneggiatrice di fumetti horror e scrittrice di romanzi neri che piú neri non si può; il consorte, invece, dopo aver abbandonato una carriera da mediocre disegnatore, si è convertito in scrittore di libri facili e dai buoni sentimenti, un po’ alla fabiovolo ma in versione piú tranquilla. Dopo tre o quattro dei suddetti libri ritorna al fumetto, ma questa volta lascia le matite ad un illustratore bravo e confeziona una perfetta imitazione italiana di un manga giapponese, probabilmente per acchiappare un pubblico giovanile (ma si sa che alle fotocopie di solito viene preferito l’originale). Oltre ai bei disegni (la storia lasciamo perdere) il pregio di questo volume — che pare essere il primo di una serie — è che si sfoglia all’occidentale, e non all’indietro, com’è cattiva abitudine per i manga tradotti in italiano.

Einaudi, 2023, 152 pagg., 12 €

Sostiene Pereira - Antonio Tabucchi

Nel corso della lettura del romanzo di Tabucchi sorge naturale il sospetto che la costante ricorrenza dell’espressione del titolo sottintenda che ciò che stiamo leggendo sia una sorta di rapporto di polizia, e che il finale della storia sarà con tutta probabilità funesto per il protagonista. Al contrario, la conclusione è — almeno temporaneamente — positiva, e fa pensare per analogia all’accordo finale in tonalità maggiore di tante composizioni di musica sacra in minore del sei-settecento. Lo scrittore ha quindi sviato il lettore e, come rivela in una nota poscritta, il suo testo va considerato come una testimonianza* resa all’autore stesso — e piú o meno immaginata — da un personaggio realmente esistito, vissuto ai margini di eventi sia geograficamente che politicamente a lui contigui, dei quali non fu diretto protagonista ma, appunto, testimone.

* Questo era il sottotitolo originario del libro, poi espunto nelle edizioni successive

1994, Feltrinelli, 214 pagg., 11 euri

La rabbia del vento / S. Yizhar ; traduzione di Dalia Padoa

La sensazione che per riparare ad un’ingiustizia (l’Olocausto) si stesse compiendo a propria volta un’altra ingiustizia (la sottrazione della terra ai palestinesi) c’è stata da sempre. Lo testimonia questo racconto dello scrittore israeliano Yizhar Smilansky, pubblicato per la prima volta nel 1949 (dunque ad un anno dalla proclamazione dello stato di Israele) che narra lo sfollamento e la deportazione di donne vecchi e bambini dal loro villaggio ad opera di una pattuglia dell’esercito occupante. La voce narrante è quella di un soldato del suddetto squadrone militare, che nello svilupparsi della storia lascia trapelare il proprio disagio rispetto all’operazione che stanno compiendo, fino al finale in cui si manifesta l’illuminazione per la quale l’esilio al quale stanno condannando il popolo dei profughi palestinesi non è altro che il corrispettivo moderno dell’esilio biblico del popolo ebreo.

p.s.: ci sarà un soldato israeliano, almeno uno, che di fronte ai massacri e agli sfollamenti ancora peggiori di questi giorni scriverà un libro altrettanto accorato? Speriamo.

«Come in un lampo mi fu chiaro. Tutto improvvisamente mi sembrò diverso, piú preciso: “L’esilio, ecco questo è l’esilio. È cosí che accade. Non sono mai stato in esilio — dicevo tra me —, non l’ho mai conosciuto... però me ne hanno parlato, mi hanno raccontato, l’ho studiato a scuola, me l’anno ripetuto a ogni angolo, nei libri e nei giornali, ovunque: l’esilio. Hanno suonato tutte le mie corde. Il grido del nostro popolo contro il mondo: l’esilio! Era dentro di me profondamente, l’avevo succhiato col latte di mia madre. E cosa stavamo facendo qui noi oggi?».

Einaudi, 84 pagg., 8,50 euri

Il piccolo mondo di Liz Climo

Buongiorno, vorrei segnalare che nell'ultima pagina illustrata del libro l'autrice ha disegnato una parolaccia (un ragno l'ha tessuta sulla sua ragnatela). Non saprei quindi se davvero è adatto per bambini dai 5 anni.
Mia figlia di 7 l'ha letta ed era molto stupita. Peccato perché le storie sono divertenti e le illustrazioni molto belle.
Grazie

La malnata - Beatrice Salvioni

Romanzo veloce che si legge in poche ore.
Trama intrigante ma finale deludente.
Pur essendo una storia al femminile, i personaggi che più mi sono piaciuti sono il Padre-senza-nome, l'Ernesto, Noè.
Gli altri poco credibili e grotteschi.
Bella l'ambientazione nella Monza del ventennio.

Ali di farfalle / Giampiero Pizzol ; illustrazioni di Arcadio Lobato

L’originale vicenda narrata in Ali di farfalle inizia con l’anziano Noè ancora rinchiuso nella sua grande arca, ma già proiettato in una sorta di nuova creazione: cadono infatti le ultime gocce di una pioggia non più torrenziale, poi le acque si ritirano, appare uno stupendo arcobaleno e uomini e animali si apprestano a moltiplicarsi e a ripopolare il mondo. Noè è in ottimi rapporti con Dio: gli parla e può ascoltarlo e ben comprenderlo, anche quando si sente dire: “Un giorno, quando la storia del mondo sarà alla fine, Io pianterò un nuovo giardino a Oriente, un luogo tanto grande da ospitare ogni specie di uomini e animali. Tutti torneranno a vivere in pace come fu all’alba dei tempi: il leone giocherà con l’agnello e i viventi vivranno per sempre senza conoscere la morte”. Noè si compiace di questa bella notizia, ma un po’ anche si allarma quando Dio gli affida il compito di trasmetterla a tutti gli animali, concedendogli la facoltà di parlare con loro: “Tu stesso porta la notizia. Di’ loro che quando saranno morti la loro anima vivrà e un giorno entreranno tutti nel mio giardino perché nulla andrà perduto di quanto sulla terra ha respirato”.
Noè ringrazia Dio e si attiva subito per portare la bella notizia, ma nell’arca – ahimè – non c’è già più nessun animale: vede le groppe delle zebre che si allontanano, gli uccelli come puntini persi nel cielo, impronte di zoccoli e zampe lasciati dai tanti quadrupedi che si sono già slanciati a sgranchirsi le gambe in una corsa liberatoria. Qui inizia la travagliata ricerca del buon vecchio, che non dispera tuttavia di portare a compimento la missione che Dio gli ha affidato. Le tartarughe, con il loro procedere molto lento, sono infatti ancora abbastanza vicine per essere raggiunte. Noè prova ad intendersi con loro, ma incappa una raffica di spassosi equivoci:
-Sono contento che siate ancora qua! /-Sarà lei un gran baccalà!
-Non avete capito… /-A chi scimunito?!
-Signora tartaruga, sono Noè /-Chi è?
Impossibile non perdere la pazienza, o almeno la speranza di potersi servire delle tartarughe per fare arrivare agli altri animali la notizia di una vita riservata anche a loro nel nuovo Eden della fine dei tempi. Noè però non demorde e vedrà riaccendersi le sue speranze (seguite però sempre – ahimè – da amare delusioni) nell’abbordare dapprima un fringuello, poi un asino, poi oche e galline, quindi pecore, rane, cicogne elefanti. Infine appaiono a Noè, all’improvviso, imprevedibili e meravigliosi, come “frecce che dalla terra volavano verso il cielo per poi tornare in mille giri sulla terra… una miriade di piccoli fiori con le ali”. Saranno forse loro che permetteranno a Noè di compiere la missione affidatagli dal Creatore?
Ali di farfalle è un libro semplice, profondo, divertente, vivacizzato da alcune pagine scritte in poesia, come quella sull’arcobaleno del primo capitolo:
Era un arco colorato / da lasciare senza fiato: / rosso vivo e vellutato, / poi arancio un po’ sfumato / giallo oro e verde prato, / quindi azzurro delicato…
(Gregorio Curto – 2023-11-01)

Il mago dei numeri : un libro da leggere prima di addormentarsi, dedicato a chi ha paura della matematica / Hans Magnus Enzensberger ; illustrazioni e progetto grafico di Rotraut Susanne Berner ; traduzione di Enrico Ganni

Il mago dei numeri / Hans Magnus Enzensberger. Torino, Einaudi, 1997

Roberto è un ragazzetto infastidito dagli esercizi che, a scuola, gli assegna il professore di matematica, soprannominato Mandibola, mentre di notte è ossessionato da brutti sogni: gli capita ad esempio, di trovarsi su uno scivolo che non finisce mai, oppure vede una bicicletta con ventiquattro rapporti, che sul più bello si volatilizza, o ancora si imbatte in un grosso pesce che si appresta ad inghiottirlo. Una notte però fa il primo di una serie di sogni di diverso tenore: gli appare un personaggio strano, che si presenta come “mago dei numeri” e lo introduce progressivamente in un mondo affascinante e pieno di misteri. Inizia a presentargli il numero uno (1), poi gli fa sapere che gli antichi Romani non conoscevano lo zero (0)… e via via lo conquista parlandogli di frazioni, di numeri che hanno una infinità di decimali, di quelli che lui chiama numeri principi, numeri bonaccioni, numeri triangolari. Nel sogno della decima notte il mago mostra a Roberto un pentagono che avvolge una stella e lo invita contare i nodi, le superfici e le linnee che compaiono al suo interno, prima di invogliarlo ad eseguire operazioni difficili, che danno come risultato numeri con una imprevedibile successione di cifre dopo la virgola.
A volte Roberto si scoraggia e dice al mago che non ne può più, ma a quel punto si risveglia e, quando lo strano personaggio riapparirà in un altro sogno, il ragazzetto sarà pronto per riprendere il cammino. Nella dodicesima ed ultima notte, il mago rivela il proprio nome e introduce il suo allievo in un gran palazzo, dove dimorano altri maghi molto più illustri di lui, provenienti da ogni parte del mondo. Dopo avere attraversato vari locali, Roberto e la sua guida “entrarono in una sala che era la cosa più grande che Roberto avesse mai visto, più grande di una cattedrale e più grande di un palazzetto dello sport, e molto, molto più bella. Le pareti erano ornate di mosaici con disegni sempre diversi. Una grande scalinata portava verso l’alto, così in alto che non se ne vedeva la fine. Su una specie di largo gradino c’era un trono d’oro, sul quale però non c’era nessuno”. Alcuni dei personaggi che abitano il grande palazzo sono molto anziani, come il greco Pitagora, che Roberto apprende essere stato il matematico che ha trovato come misurare precisamente la circonferenza e la superficie delle grosse torte che si mangiano in quel lussuoso ambiente.
La realtà pone poi Roberto nuovamente di fronte al professor Mandibola e ai suoi non graditi problemi. Potrà ora il ragazzetto affrontarli e risolverli con un altro animo e con nuove strategie?
Il mago dei numeri è un piacevole libro di narrativa, ma affascina anzitutto proprio perché, usando termini che non si usano a scuola, introduce alle curiosità, ai segreti e ai misteri della matematica.
(Gregorio Curto – 2023-10-)

L'imperatore d'America - Martin Pollack

Sono passati 150 anni, sono cambiati i paesi e anche il continente degli emigranti ma sorprendentemente leggendo queste pagine sembra proprio di parlare dei nostri giorni. I migranti allora erano gli abitanti dei paesi che oggi formano il GRUPPO DI ISEGRAD.
Quando inizi questa lettura non smetti più fino alla fine

Francesco : canto di una creatura / Alda Merini ; prefazione di Gianfranco Ravasi

Bellissimo!
“Si dice che i santi siano dei folli, ma il rifiuto della ragione in nome della fede può essere molto rischioso. Nella ragione c’è il dubbio e il tormento del dubbio, ma nella fede c’è l’abbandono totale all’inconoscibile e al nostro io migliore.
Francesco è affamato di Dio, ha fame della beatitudine. Questa beatitudine noi la conosciamo bene, ma ne abbiamo paura perché dovremmo rifiutare tutte le ricchezze del nostro tristissimo momento. La nostra anima è sempre triste, fino alla morte, perché l’uomo ha paura, ha paura di credere.”